"L'apprendimento dell'arte (medica - conoscenza) è lungo, il tempo a disposizione per approfondirla è breve, l'occasione che si dà per studiarla è fuggevole, l'esperimento è pericoloso, il giudizio su quanto si osserva è difficile".

Quanto qui citato e liberamente tradotto, fu concepito da Ippocrate di Kos (o Coo, 460 a.C. circa – Larissa, 377 a.C.).

Questo antico aforisma é particolarmente valido per le terapie mediche avanzate.

La ricerca di una terapia per le malattie tumorali mediante la stimolazione dell’apparato immunitario é considerata da sempre il Santo Graal della medicina moderna.
In questo campo si sono compiuti nel corso degli ultimi anni importanti passi avanti. 

I check point inhibitors (i cui scopritori - James Allison and Tasuku Honjo - sono stati recentemente premiati con il premio Nobel) stanno imprimendo una svolta in questa direzione.

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Le manipolazioni intra-corporee ed extra-corporee di popolazioni cellulari specifiche permettono di creare veri e propri vaccini.

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Questa stimolante branca della medicina mi vede coinvolto da molti anni: attualmente stiamo mettendo in pratica con alcuni gruppi (come il Centro di Criochirurgia e Criomedicina di Malaga ed Il Cryoteam di Rayak Hospital in Libano) i principi su cui si basano queste sostanze unitamente alla criochirurgia utilizzata per slatentizzare gli antigeni tumorali.

Inoltre nel campo di vaccini antitumorali collaboriamo da anni con CELICA, azienda di Ljubljana (Slovenia) leader in questo campo.

Il mio gruppo di Hippocrates, operante presso il Centro Medico VID di Nova Gorica, é punto di riferimento per trapianti e donazioni d’organo in tali metodologie avanzatissime, basate sulla preparazione di vaccini ottenuti tramite donazione di talune selezionate popolazioni monocitarie del medesimo paziente unitamente alle cellule tumorali prelevate dalla neoplasia stessa. Successivamente attivate e confrontate in vitro queste cellule monocitarie costituiscono un vaccino che viene iniettato in dose refratta nel paziente. Questo vaccino che é stato sperimentato su pazienti affetti da cancro prostatico ormonoresistente (castration resistant) ha dimostrato una efficacia molto significativa (dati in via di pubblicazione, non divulgabili in dettaglio fino a quel momento).

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